Leggi le lettere – EPISODIO 6

La reliquia del legno della Croce

 Da lettera 2 Sett. 1664 da Parma di Carlo Bonicelli a Giò Francesco Fogaccia a Clusone:

Ho di già ottenuto delle Reliquie da Monsig.r Nembrini cioè parte di tutte le reliquie che furono portate nella processione solenne de’ Padri di S. Giò Evangelista, con di più una parte del Sant.mo legno della Croce di N.S. che si adora in questo Domo il tutto agiustato in una superbissima crocetta d’oro, e ne ho l’istromento autentico e la detta croce sigilata in una scatola da Mons. Ill.mo et assicuro V.S. che mai si puol desiderare tesoro più grande di questo santissimo legno tanto più per esser agiustato in una superbissima Crocetta d’oro ornata con rubini e margarite.  Spero poter avere anche qualche corpo santo intiero, ma ci vuol pazienza intanto che si ritrovi in Roma personaggi che me ne otteneranno la gratia da S. Santità.  (pag. 252 Vol. 5)

La Cappella

Da lettera gennaio 1666 di Carlo Bonicelli in Parma al nipote Vittorio Maria Fogaccia a Clusone:

Questa è una Cappella eretta dalla felice memoria del vostro Sig.r Padre dotata d’entrata per una santa messa cotidiana e per il mantenimento; vi si è poi acanto fabricato la stanza dove si riponerà i parametri tutti della Casa onde anco per questo riguardo dovete  abelirla civilmente, e si arichisce di due Corpi Santi Martiri e di altre insigni reliquie, e se Dio mi concederà vita non mancherò di procurare altri corpi santi ed altre sante reliquie per ogni giorno sempre più arricchire questa Santa Cappella di cose insigni, di privilegi e sante indulgenze che in Lombardia non ve ne sarà un’altra simile [omissis] L’arca di pietra, questa non si puole di meno quando non si volesse farla di legno adorato con cristalli che scoprissero i santi corpi dentro dell’arca, ma in questa forma sariano facili ad essere rubati.  [omissis] (pag. 229 Vol. 3)

Altre reliquie

Da lettera scritta da Carlo Bonicelli da Parma al Vittorio Maria Fogaccia in Clusone il 5 Genn.° 1666:

Attendo da Roma alcune altre Sante Reliquie insigni che poi subito invierò il tutto costì con bona custodia. (pag. 229 Vol. 3)

Da lettera 23 Maggio 1666 di Bonicelli Carlo in Parma, al nipote Vittorio Maria Fogaccia a Clusone: 

Il Sig.r Cardinale Cibo mi onora di alcune reliquie insigni  et cose sante che di momento mi devono capitare scrivendomi di mandarmele col ritorno del Sig.r Can.co Gierontio, vado mettendone insieme la maggior quantità sia possibile per farmele costì avere con li doi Corpi Santi che ho appresso di me. (pag. 252 Vol. 5)

I rapporti con lo scultore Carra

Da lettera scritta da Parma al nipote Vittorio Maria Fogaccia in Clusone il 10 Maggio 1667 dallo zio Carlo Bonicelli:

Lodato Dio che finalmente il Sig.r Carlo Carra sia venuto ad ultimare l’opera, et abbia portato seco uno dei puttini e fosse addietro a fornire l’altro che dubito lo faccia di marmoro di Volpino che per essere inferiorissimo a quello di Carrara siete avvertito farvi bonificare nel prezzo, e sopratutto non lo lasciate partire sino non abbia interamente adempito al suo obbligo per poter una volta finire questa santa funzione di esponere all’adorazione di tutti quelli Corpi $ Santi e Sante Reliquie, essendomi giunta quella di Perugia con alcuni anelli d’argento che hanno toccato l’anello che adoprò S. Giuseppe a sposare la Sant.ma Maria Vergine, et di Roma, subito fatto il Pontefice, me ne sarà mandato qualche altra insigne reliquia statami promessa. L’esibizioni del Carra sono belle e buone ma da non crederle. [omissis] Mentre è costì il Carra se volesse fare la strada dietro la Chiesa come con me si dichiarò di farla di pochissima spesa, sarebbe opera bona cui concorrerebbe anco la Comunità et il popolo la povertà ad ajutare facendovi delle giornate col somministrarli un poco di pane e vino solamente, e delle pietre e sassi che si caverebbe in lungare la strada si trovaria da venderli e il denaro impiegarlo a pagare li maestri. (pag. 229 Vol. 3)

Come pubblicizzare la Cappella e le Reliquie

Da lettera da Parma 15 Nov. 1667 di Carlo Bonicelli al Fogaccia suo nepote a Clusone: 

Quando V. S. averà la nota de’ Corpi Santi et Sant.me Reliquie che mi ritrovo avere appo di me per collocare nella Capella di S. Francesco, n’aspetto diverse altre che mi sono state promesse da Roma, e sono pezzi d’osso grandi belli qual penso di farli agiustare in sei superbissime archette di legno intagliate da maestro bravo indorati con di suoi cristalli come ho visto in altri lochi.  V.S. potrà adoperarsi col Sig.r Arciprete et anco con qualche mezo a Bergamo col P. Calvi acciò in descrivere le cose insigni di Clusone nel suo libro che pensa di mettere alla stampa si diffondesse con qualche parcialità circa la sua Cappella non tanto per essere la più bella et eminente nella Chiesa, quanto per essere arrichito dell’arca bellissima con dei Corpi Santi, e di tante reliquie e del legno della S.ta Croce.  V.a S.a si adoperi acciò il Padre Calvi si diffondi come più le piacerà in esaltare et lodare la detta Capella, altare e S.te Reliquie coll’esprimervi essere stata fondata la Capella dalla f.m. del Sig.r Evangelista con averla adotata di una messa perpetua e che dalli di lui figli Giò Francesco et Vittorio Maria sempre più è stata abelita ed aricchita de’  Corpi Santi et reliquie, che verranno esposte all’occhi di tutto il mondo a gloria della Casa Fogaccia –   (pag. 252 Vol. 5)

I rapporti con lo scultore Carra

Da lettera 6 Marzo 1668 da Parma, di Carlo Bonicelli, al Vittorio Maria Fogaccia a Clusone: Il Carra ha dato d’intendere in Mantova al Cavaliere che per noi lo solecita per la speditione della nostra opera promessa, di avere mandato costì tutti li marmi et quattro omini a lavorare. Io ne son satio di costui e piaccia a Dio di tenermi le sue santi mani sopra acciò non faccia qualche risolutione e farlo mortificare come merita, figurandomi che nemmeno il lavorerio sarà ben fatto, e quindi non metta più fuori denari sino a che non abbia compita l’opera, la quale se starà bene come conta la scrittura et  che l’Arca sia nel medesimo disegno di questa di  Parma in S. Giovanni, et che li doi angioli siano perfettamente fatti, non ci sarà che dire e, si sodisferà puntualmente. (pag. 229 Vol. 3)

Altre Reliquie 

Da lettera  da Parma 10 xbrè 1669 del Carlo Bonicelli al nipote Vittorio Maria Fogaccia a Clusone:  Questa sera è giunto in Corte il Sig.r Cardinale Litta che se ne passa a Roma, di dove a me è arrivato una cassetta con nove S.te Reliquie di S. Valerio, S. Lucio, S. Abbondio et di S. Generoso. (pag. 253 Vol. 5)

Da lettera 30 Ott. 1670 dello stesso al medesimo:  Spero d’esser giovedì a Clusone (pag. 253 Vol. 5)

Attenzione alle spese

Da lettera 7 Marzo 1673 da Parma, di Carlo Bonicelli, al Vittorio Maria Fogaccia a Clusone: Io lodarei per non obligare la sua parola per cosa alcuna nella fabbrica della Chiesa, poiché la Capella di S. Francesco di molto decoro alla Chiesa, è stata di grande spesa, et spesa grande pure quella dei Santi Corpi et Sante Reliquie che il tutto viene in onore della Chiesa (pag. 587 Vol. 4)

L’elenco di parte delle Reliquie

Da lettera da Parma 23 Maggio 1673 dello zio Carlo Bonicelli al nipote Vittorio Maria a Clusone:  Con altra mia li ho detto qualche cosa intorno a Corpi Santi ed insigni Reliquie che li servirà ancora per istruerne il Predicatore; l’averei fatto più diffusamente se avessi a memoria tutti li nomi de’ Santi de’ quali abbiamo le reliquie che essendo costì nel medemo sforziero ove si ritrovan le sante ossa, ancora l’autentiche dalle quali instrumenti V. S. potrà cavarne tutti li nomi per dinotarli al Predicatore anticipatamente.  Havendo sol qui io quelli del legno della Santiss.ma Croce, di  S. Anteri Papa, di S. Fermo, S. Euterpie et Sellane martiri, di S. Faustino M. di Joanes Parmensis Abb.e di S. Marcella M. de S.S. Felicita et Vitalis ejus filii M. di S. Pii M. et di S. Margherita V. et M. ex undicim mille Verginibus  S.t Orsole, oltre quelle che attendo da Roma che per ancora non ne so li nomi ma saranno tutti insigni. (pag. 253 Vol. 5)

Da lettera da Parma 27 Agosto 1674 di Carlo Bonicelli al nipote Vittorio Maria Fogaccia a Clusone:  Ho inviato per via di Cremona una cassa grande quadra di pesi 16. con dentro li ornamenti di legno adorato per le S.te Reliquie. (pag. 254 Vol. 5)

Rescritto che accorda ai Fogaccia il titolo di conte

Franciscus Farnesius

Dei gratia Dux Parmæ Placentiæ Castri etc.

 Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Confalonerius perpetuus etc.

 Dignum Principe est ut etiam exteros faciat suos, qui non minus obsequentis animi exhibuerunt argumenta, quam meritorum luce nomen illustrarunt ac stirpem: nullibi enim adversa est virtus. Attendentes itaque  D. Victorij Mariæ Fogaccia nobilis Bergomensis præclaras animi dotes, nec non propriæ et Affinium Familiarum splendorem, eiusque amoris et obsequii erga Nos studia, ac Prædecessorum suorum non vulgaria servitia Domui nostræ præstita ipsum juste gratiis et favoribus prosequi et presentis existimationis argumento condecorare statuimus. Nos igitur motu nostro proprio, ex certa scientia, et auctoritate, qua fungimur eundem D. Victorium Mariam Fogaccia Nobilem Civitatis Bergomi eiusque Filios et Descendentes Masculos legitimos et naturales in infinitum declaramus creamus facimus et constituimus Comites, et titulo ac caractere Comitum insignimus: ita ut in perpetuum fruantur et gaudeant omnibus illis iuribus privilegiis et prerogativis quibus fruentur et gaudent omnes alii Comites a nobis creati, et tam in publicis quam in privatis actibus, ac pro veris legitimis et conspicuis Comitibus ubique habeantur tractentur et reputentur quibuscumque in contrarium non obstantibus. In quorum Fidem has nostras Literas Patentes sine hoc præsens pubblicum Privilegium Manu nostra ac infrascripti nostri Primi a Secretis status sub scriptum sigillique nostri soliti impressione communitum fieri iussimus et fecimus. 

Franciscus Farnesius. 

Mauritius Sanctius 

Datum Colurni die 21 Augusti 1708. Privilegium titoli Comitis pro D. Victorio Maria Nobile Bergomensi, eiusque Filiis et descendentibus masculis legitimis et naturalibus in infinitum. (pag. 279 Vol. 4)