IL PROGETTO

CARLO BONICELLI – UN BUSINESSMAN DEL SEICENTO CLUSONESE

Orobiestyle all’Istituto Fantoni: perchè non frugare nella storia locale per scoprire chi siamo?Una classe, l’attuale 4A del liceo scientifico, e una docente, la prof.ssa Giovanna Bigoni, accettano la sfida!

APRILE 2021

Ma qui ci vuole un archivio in cui frugare… e la signora Carla Polloni, che con alcuni collaboratori ha trascritto i volumi dell’archivio Fogaccia, mette a disposizione il suo lavoro! Ecco in arrivo le lettere scambiate tra Carlo Bonicelli e i suoi familiari.

GIUGNO 2021

Comincia il lavoro degli studenti: lettura e parafrasi delle lettere, riscrittura, sintesi, trasformazione in dialoghi… registrazione degli audio e realizzazione del podcast, che trovate anche su Spotify…un lavoro di mesi! Intanto cominciano i contatti istituzionali col Comune di Clusone e con le persone che potranno aiutarci: l’Associazione Alumni del Fantoni nella persona di Marta Barcella, e tanti altri ex studenti volenterosi!

GIUGNO-OTTOBRE 2021

Si suddivide il materiale ottenuto in 6 episodi e si progetta la realizzazione di un percorso a 6 tappe nel centro storico di Clusone. Sulle bacheche turistiche a banda arancione compariranno i QR code corrispondenti a ciascun episodio, con lettere, podcast, mappa, perfino quiz. Intanto docente e alunni costruiscono il sito con l’aiuto del prof. Claudio Pascali.

DICEMBRE-MARZO 2022

Si progetta l’evento di presentazione per maggio 2022, in collaborazione con la biblioteca CLUBI e la Consulta Giovani di Clusone: si pensa ad una rievocazione storica in costume e… ad una visita a Palazzo Fogaccia!

MARZO-APRILE 2022

Palazzo Fogaccia, 21 maggio 2022 – Classe 4ALS a.s. 2021/2022

IL CONTE FILIPPO FOGACCIA E IL SUO ARCHIVIO

IL CONTE FILIPPO FOGACCIA E IL SUO ARCHIVIO

   FILIPPO FOGACCIA -BARADELLO

                        ed i suoi scritti

Filippo Fogaccia nacque il 19 maggio 1849  dal conte Pietro Fogaccia medico chirurgo, fu Gerolamo(1747) quondam Giovanni Francesco(1713-1747) quondam Girolamo(1679-1747) quondam Vittorio Maria, (1642-1718) e da Caterina Castelletti. Studente al ginnasio di Clusone e poi al liceo di Bergamo dove è scelto come sottotenente della prima compagnia della Divisione Studenti della Guardia Nazionale. Riceve un Encomio solenne dal Ministro dell’Interno Nicotera per essere intervenuto durante un incendio in contrada Clì di Clusone.

Nel 1878 è socio fondatore e poi segretario della “Società di Mutuo Soccorso per gli operai” e si scontra, anche con procedimenti penali, con l’arciprete di Clusone Giovanni Rizzoli. Laureatosi in giurisprudenza  a Torino intraprende la carriera  in magistratura e nel 1878 è applicato alla Procura Generale di Brescia. Nel 1880 è pretore a Biella fino al 1886 quando passa a Salò e poi ad Alba. Dal 1891  è a Cagliari come sostituto procuratore per poi passare nel 1901 a Parma  dove rimane, sempre nella stessa veste, fino al 1912 terminando la sua carriera come avvocato generale della Corte d’Appello.

Dal 1885-1890 raccoglie una corposa documentazione sulla storia di Clusone compilando  “nullo die sine linea” cinque grossi volumi manoscritti, completati da un indice per materie. La documentazione importantissima è ricavata  in gran parte dagli archivi della famiglie clusonesi Carrara Spinelli, Fogaccia ( la parte più consistente), Barca-Marinoni, nonchè dagli archivi del Comune di Clusone e della Parrocchia e dagli scritti di Bernardino Baldi. Una parte dei documenti trascritti o regestati è particolarmente importante perchè gli stessi documenti originali sono oggi irreperibili. Non mancano annotazioni sul folklore clusonese e sui suoi personaggi caratteristici, sul dialetto,sugli “scotom”e sulle tradizioni. Emergono le figure comiche, popolari  argute che ben rappresentano la tradizione clusonese dei “baradelli” dotati di fine umorismo, ironia e buon umore. Non è per caso che il Fogaccia abbia scelto per i suoi scritti proprio lo pseudonimo di “Baradello”. Inoltre, nei manoscritti, ci sono diverse trascrizioni da opere di storici bergamaschi nelle parti riguardanti la storia clusonese.

Dal 1890 al 1893 Filippo Fogaccia pubblica con lo pseudonimo di Baradello, una parte delle sue ricerche sulla serie de “Almanacco per Clusone e dintorni” e nel 1905 organizza e riassume le sue ricerche nel libro “Clusone nei nomi delle sue vie.” pubblicato nello stesso anno dalla Tipografia Giudici “Librer”.. Nel 1907 diventa socio corrispondente dell’ “Ateneo di Scienze Lettere ed Arti” di Bergamo per le sue ricerche e per le sue pubblicazioni. Nel 1906 è insignito dell’onorificenza  di “Cavaliere  di S. Maurizio e Lazzaro” e nel 1908 è nominato “Ufficiale della Corona d’Italia”.

Nel 1912 ritiratosi dalla Magistratura è primo degli eletti nel Consiglio Comunale di Clusone e dopo essere stato assessore nella Giunta, il 25 gennaio del 1915 è eletto Sindaco rimanendo in carica  fino al dicembre del 1918 quando si dimette senza motivare la sua decisione.

Il 4 novembre del 1920 è nuovamente eletto sindaco nelle file del “Partito Popolare”  e rimane in carica fino al 26 aprile del 1923 quando, dopo una manifestazione intimidatoria, organizzata dai fascisti locali durante il Consiglio Comunale, si dimette.

Muore il 7 dicembre dello stesso anno.

Il figlio Mario, classe 1890, avvocato ed esponente di primo piano del fascismo clusonese -sarà Commissario Prefettizio a Clusone dal 1935 al 1937- si propone di continuare l’opera del padre ma senza  risultati concreti. Nell’autunno del 1945 emigra in Brasile, portando con sè i se volumi manoscritti del padre, mentre l’archivio di famiglia viene quasi completamente disperso. Solo una piccola parte si è salvata  ed è depositata presso l’archivio parrocchiale di Clusone. Morto nel 1959 la moglie Zaveria d’accordo con i figli Vittorio, Filippo Maria ed Eva manifesta la volontà di donare ad una istituzione pubblica clusonese i volumi manoscritti del Baradello, che vengono consegnati al Circolo Culturale Baradello. 

Negli anni successivi il Circolo Baradello provvede ad un restauro conservativo dei preziosi volumi rendendoli poi disponibili in una versione su DVD. La Biblioteca di Clusone conserva nella sua dotazione libraria un copia dei manoscritti.

Chi erano Carlo Bonicelli e il conte Filippo Fogaccia, detto “il Baradello”?

Chi era Carlo Bonicelli?

Carlo Bonicelli nasce a Clusone da Felice e Lucia Capodaglio il 29 aprile del 1616. Nel 1644 sposa Antonia Percassi, figlia di Gian Paolo, socio a Parma con Evangelista Fogaccia. Giovanna, unica sorella del Bonicelli, sposa Evangelista Fogaccia ed i due cognati diventano soci in un’importante azienda commerciale sempre in Parma, con agganci anche a Venezia, e Livorno. La società accumula  ingenti fortune col commercio degli ori, degli argenti, delle pietre preziose, dei damaschi, delle sete, delle pelli.

 Nel 1650 muore Evangelista e nella ditta entrano i suoi due figli, ma sarà sempre Carlo Bonicelli  a gestirla, anche quando il maggiore dei nipoti morirà e l’altro si traferirà a Bergamo e Clusone.  A riprova del successo e della prosperità della ditta, il fatto che questa viene inserita nell’elenco delle più importanti di Parma a cui il Duca Farnese impone un prestito forzato nel 1649.

Nel 1650 in viaggio da Livorno la sua barca riesce a sfuggire ai corsari.

Nel 1653 ottiene lettere di raccomandazione per un fratello dai duchi di Parma, dal signore di Modena, dal cardinale d’Este, e altri illustri ecclesiastici e promette di farne avere anche dalle Altezze di Firenze, dal Cardinale De Medici, da nobili veneziani ecc.

Nel 1663  il Cardinale Maidadini, nipote di papa Alessandro,in visita al governatore di Milano, lo vuole nel suo seguito e qui “è la terza persona pressso sua Eminenza in ogni occasione”

Nel 1665 è tra le venti famiglie cui il Duca di Parma chiede di farsi garanti per il nuovo monte (banca).

Nel 1665 al principe che chiede in affitto un suo casino, lo cede gratuitamente per acquisirne la benevolenza.

Ai due nipoti Francesco e Vittorio Maria, che ha ospitato nella sua casa a Parma durante la fanciullezza e giovinezza,  è affezionatissimo e prodigo di consigli. Essendo senza figli, nel 1664 fa testamento a favore di questi nipoti e alla sua morte, nel 1774, erede universale rimarrà Vittorio Maria, essendo il fratello maggiore morto nel frattempo. Sempre da Parma segue passo passo il nipote a Clusone, e l’appoggia nella sua faida con l’altra potente famiglia Clusonese dei Busca. Nel 1670 gli consiglia l’acquisto del convento S. Anna. Dal 1664 per  la gloria di casa Fogaccia inizia a comperare reliquie  che manda al nipote Vittorio Maria a Clusone, dove nel 1774 con una solenne cerimonia saranno donate alla Chiesa. Le reliquie si trovano oggi parte  nella Parrocchiale accanto alla Sagrestia e parte al Museo della Basilica; una volta all’anno, il 2 di Agosto, vengono esposte all’altare Fogaccia.

Grazie anche all’enorme patrimonio ereditato dalla zio Carlo Bonicelli, Vittorio Maria Fogaccia farà costruire il Palazzo di Clusone. E grazie anche al prestigio ed alle relazioni acquisite a suo tempo dallo zio, otterrà il titolo di conte dal Duca Francesco Farnese.

Carlo Bonicelli muore a Parma nel 1674.

FILIPPO FOGACCIA -BARADELLO ed i suoi scritti

Filippo Fogaccia nasce il 19 maggio 1849  dal conte Pietro Fogaccia medico chirurgo, fu Gerolamo(1747) quondam Giovanni Francesco(1713-1747) quondam Girolamo(1679-1747) quondam Vittorio Maria(1642-1718) e da Caterina Castelletti. Studente al ginnasio di Clusone e poi al liceo di Bergamo dove è scelto come sottotenente della prima compagnia della Divisione Studenti della Guardia Nazionale. Riceve un Encomio solenne dal Ministro dell’Interno Nicotera per essere intervenuto durante un incendio in contrada Clì di Clusone, per limitare i danni.

Nel 1878 è socio fondatore e poi segretario della “Società di Mutuo Soccorso per gli operai” e si scontra, anche con procedimenti penali, con l’arciprete di Clusone Giovanni Rizzoli. Laureatosi in giurisprudenza  a Torino intraprende la carriera  in magistratura e nel 1878 è applicato alla Procura Generale di Brescia. Nel 1880 è pretore a Biella fino al 1886 quando passa a Salò e poi ad Alba. Dal 1891  è a Cagliari come sostituto procuratore per poi passare nel 1901 a Parma  dove rimane, sempre nella stessa veste,fino al 1912 terminando la sua carriera come Procuratore generale della Corte d’Appello.

Dal 1885-1890 raccoglie una corposa documentazione sulla storia di Clusone compilando  “nullo die sine linea” cinque grossi volumi manoscritti, completati da un indice per materie. La documentazione importantissima è ricavata  in gran parte dagli archivi della famiglie clusonesi Carrara Spinelli, Fogaccia ( la parte più consistente), Barca-Marinoni, nonchè dagli archivi del Comune di Clusone e della Parrocchia e dagli scritti di Bernardino Baldi. Una parte dei documenti trascritti o regestati è particolarmente importante perchè gli stessi documenti originali sono oggi irreperibili. Non mancano annotazioni sul folklore clusonese e sui suoi personaggi caratteristici, sul dialetto, sugli “scotom”e sulle tradizioni. Emergono le figure comiche, popolari , argute che ben rappresentano la tradizione clusonese dei “baradelli” dotati di fine umorismo, ironia e buon umore. Non è per caso che il Fogaccia abbia scelto per i suoi scritti proprio lo pseudonimo di “Baradello”. Inoltre, nei manoscritti, ci sono diverse trascrizioni da opere di storici bergamaschi nelle parti riguardanti la storia clusonese.

Dal 1890 al 1893 Filippo Fogaccia pubblica con lo pseudonimo di Baradello, una parte delle sue ricerche sulla serie de “Almanacco per Clusone e dintorni” e nel 1905 organizza e riassume le sue ricerche nel libro “Clusone nei nomi delle sue vie.” pubblicato nello stesso anno dalla Tipografia Giudici “Librer”. Nel 1907 diventa socio corrispondente dell’ “Ateneo di Scienze Lettere ed Arti” di Bergamo per le sue ricerche e per le sue pubblicazioni. Nel 1906 è insignito dell’onorificenza  di “Cavaliere  di S. Maurizio e Lazzaro” e nel 1908 è nominato “Ufficiale della Corona d’Italia”.

Nel 1912 ritiratosi dalla Magistratura è primo degli eletti nel Consiglio Comunale di Clusone; il 25 gennaio del 1915 è eletto Sindaco rimanendo in carica  fino al dicembre del 1918 quando si dimette.

Il 4 novembre del 1920 è nuovamente eletto sindaco nelle file del “Partito Popolare”  e rimane in carica fino al 26 aprile del 1923 quando, dopo una manifestazione intimidatoria, organizzata dai fascisti locali durante il Consiglio Comunale, si dimette.

Muore il 7 dicembre dello stesso anno.

Il figlio Mario, classe 1890, avvocato ed esponente di primo piano del fascismo clusonese, sarà Commissario Prefettizio a Clusone dal 1935 al 1937, si propone di continuare l’opera del padre ma senza  risultati concreti. Anzi pare che abbia contribuito a disperdere alla fine della guerra, prima di emigrare in Brasile, l’archivio della famiglia Fogaccia. Solo una piccola parte si è salvata  ed è depositata presso l’archivio parrocchiale di Clusone.

Nell’autunno del 1945 porta con sé i volumi manoscritti del padre a Jarinu una cittadina ad est di S. Paolo del Brasile. Morto nel 1959 la moglie Zaveria d’accordo con i figli Vittorio, Filippo Maria ed Eva manifesta la volontà di donare ad una istituzione pubblica clusonese i volumi manoscritti del Baradello. Nel 1995 il professor Antonio Previtali incaricato dal Comune di scrivere dopo adeguate ricerche archivistiche, una Storia di Clusone, si reca in Brasile ed ha in custodia i volumi con l’incarico di consegnarli dopo la consultazione  ad una istituzione pubblica ritenuta idonea alla loro conservazione. Nel 2010 li consegna al circolo Culturale Baradello.

Negli anni successivi il Circolo Baradello provvede ad un restauro conservativo dei preziosi volumi rendendoli poi disponibili in una versione su DVD. Nella Biblioteca di Clusone è consultabile una copia dei manoscritti e la loro trascrizione digitale.